Il paese fantasma di Ischiazza
La piccola frazione abbandonata dopo l’alluvione del 1966 ci racconta di un mondo, in riva al torrente Avisio, che non c'è più
Gli abitanti di Ischiazza riuscirono a mettersi in salvo fuggendo verso le frazioni più alte. Passata la piena, tornarono nel paese quasi distrutto per recuperare quello che era possibile. Il 20 novembre 1966 gli scampati portarono in spalla il Cristo e gli arredi sacri della chiesa lungo la mulattiera fino alla frazione soprastante di Casatta, suggellando così la morte di Ischiazza.
Il nostro percorso parte dalla frazione di Pradel, da dove si prende la bella mulattiera selciata che scende dolcemente verso Ischiazza: in lontananza si intravede tra gli alberi il magnifico torrente Avisio che scorre nel fondovalle. Poco prima di arrivare alla frazione fantasma, sulla sinistra a lato della strada si può scorgere il rudere di una insolita costruzione: era un forno che serviva a essiccare il mais. Di Ischiazza oggi sono rimasti solo i ruderi: si riconoscono la chiesetta, alcuni grandi edifici rurali diroccati, la vecchia fontana in pietra che sbuca dal terreno.
Attraversando il paese verso valle si può percorrere per circa 1 km un facile sentiero che costeggia il torrente Avisio con bellissimi scorci. Per tornare al punto di partenza si segue lo stesso percorso dell’andata.
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